siti web: abbiamo inizialmente realizzato una mappatura della controversia attraverso il software
Issuecrawler, strumento che permette di visualizzare mappe di reti tra siti collegati tra loro grazie ad una parola chiave (nel nostro caso
LIFE URSUS), in maniera tale che un determinato sito web entra nella rete solo se è “linkato” da almeno altri due siti che fanno parte del network. Insomma, data una parola chiave, il software dà una mappa dei siti web più importanti legati tra loro da quella parola chiave (per visualizzare la mappa vedi alla voce Issuecrawler).
Dopo aver così visualizzato i siti web interessati al progetto Life Ursus (che dal 2004 continua con il nome di Gruppo di Ricerca e Conservazione dell’Orso Bruno – GRICO), li abbiamo utilizzati come fonti d’informazione per l’analisi della controversia. Quelli dai quali abbiamo tratto più informazioni sono i siti web degli enti locali che hanno lavorato alla realizzazione del progetto Life Ursus, ovvero il sito dedicato all’orso bruno della Provincia Autonoma di Trento
http://www.orso.provincia.tn.it/, il sito dell’Ufficio Faunistico del Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento
http://www.fauna.provincia.tn.it/, il sito del Parco Adamello Brenta
http://www.pnab.it/ e il sito del Museo Tridentino di Scienze Naturali
http://www.mtsn.tn.it/.
Ciò che ci è parso emergere già da questa prima analisi è il fatto che la figura “orso” racchiude in sé tre caratteri: vi sono un
“orso fisico-biologico”, un
“orso politico-legislativo” e un
“orso sociale-emozionale”.
Queste tre figure da noi fissate sono ciò che nella sociologia di Max Weber viene chiamato
tipo ideale. “Esso” dice Weber “è ottenuto mediante l’accentuazione di uno o di alcuni punti di vista” ma “nella sua purezza concettuale questo quadro non può mai essere rintracciato empiricamente nella realtà”. Quindi, il tipo ideale non è “la realtà vera e propria, ma tuttavia serve né più né meno come schema in cui la realtà deve essere sussunta come esempio […] al fine di illustrare determinati elementi significativi del suo contenuto empirico”.
(Max Weber, Il metodo delle scienze storico-sociali, 1922) Abbiamo quindi utilizzato questi tre tipi ideali di orso, collegando a ciascuno dei tre gli attori che più ci sembra vedano l’animale sotto quel determinato carattere (per visualizzare lo schema dei tipi ideali vedi alla voce Attori);
riviste e pubblicazioni: il Parco Adamello Brenta, il Museo Tridentino di Scienze Naturali ed l’Ufficio Faunistico del Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento pubblicano alcune riviste scientifico-divulgative di grande interesse per la nostra analisi, come i numeri speciali della rivista pubblicata dal Parco Adamello Brenta contenenti il
Piano Faunistico, redatto ogni anno, che riferisce la messa in opera di tutta una serie di azioni volte alla conservazione e gestione del patrimonio naturale, di cui l’orso bruno fa parte.
Il Museo Tridentino di Scienze Naturali ha pubblicato il libro
“L’orso bruno nel Trentino. Distribuzione, biologia, ecologia e protezione della specie” di Fabio Osti. Inoltre il Museo pubblica online
scienZine una rivista elettronica di divulgazione scientifica all’interno della quale è possibile consultare l’articolo “L’uomo e l’orso: due leali avversari da migliaia di anni” di Francesca Nicolodi. All’interno della rivista trimestrale a cura della Società di Scienze Naturali del Trentino e del Museo Tridentino di Scienze Naturali
Natura Alpina, n. 3/4 del 2005, è interessante consultare l’articolo di Claudio Groff e Davide Dalpiaz dedicato alla XVI Conferenza Internazionale sull’Orso (International Bear Association – IBA) tenutasi a Riva del Garda nel 2005.
A cura dell’Ufficio Faunistico del Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento dovrebbe uscire a breve il
Piano d’Azione Interregionale per la Conservazione dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro-Orientali – PACOBACE (consultabile già da ora ai siti web
http://www.orso.provincia.tn.it/ e
http://www.minambiente.it/), che vede come attori le Province Autonome di Trento e Bolzano, la Regione Autonoma Friuli-Venezia-Giulia, la Regione Lombardia, la Regione Veneto, l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Inoltre, ogni anno, l’Ufficio Faunistico pubblica il
Rapporto Orso relativo alla gestione dell’orso bruno in Trentino.
Esistono poi riviste scientifiche internazionali, come
Ursus Journal (
http://www.ursusjournal.com/), la rivista ufficiale dell’International Bear Association – IBA.
In Italia, un interessante articolo dal titolo “Un’altra chance dopo l’estinzione. L’avvelenamento dei tre gipeti sardi e l’uccisione dell’orso trentino Jj3 riaccendono il dibattito su presente e futuro della strategia delle reintroduzioni” di Anna Meldolesi è apparso all’interno della rivista bimestrale di scienze
darwin, n. 28 anno 4.
quotidiani: quotidiani locali come
Il Trentino e
L’Adige hanno riportato un numero illimitato di articoli sul tema, dai quali abbiamo attinto soprattutto per ricercare gli attori, soprattutto locali, che prendono parte alla controversia. In alcuni casi si sono interessati alla questione anche quotidiani nazionali come
Il Corriere della Sera,
Il manifesto,
Repubblica o il mensile
L’Espresso;
conferenze: il Servizio Faunistico della Provincia Autonoma di Trento e il Parco Adamello Brenta organizzano delle conferenze rivolte al pubblico dal titolo
“Conosci l’Orso Bruno”, le quali hanno lo scopo di far conoscere le abitudini e i comportamenti dell’orso bruno e di informare il pubblico rispetto alla gestione dell’orso in Trentino. Una delle conferenze si è tenuta il 21 novembre 2008 a Baselga del Bondone, in Provincia di Trento. Questi è stato forse il luogo nel quale si è potuta osservare più da vicino la controversia, cioè la differenza di punti di opinione sostenuta con proprie ragioni, ragioni fatte valere da chi non era d’accordo con la reintroduzione dell’orso bruno in Trentino (come era la maggioranza dei presenti), anche con la forza della voce. Al di là dell’aspetto puramente conflittuale, la domanda che più ricorreva tra il pubblico era quella volta a capire chi ha deciso per ogni singolo cittadino locale di reintrodurre l’orso bruno libero nei boschi delle montagne trentine, perché cioè non si è chiesto ai diretti interessati se erano a favore o contrari al ripopolamento. La risposta è che un’indagine effettuata dall’Istituto Doxa è stata compiuta nel 1997 ed una successivamente nel 2003. Si sa, le indagini statistiche non intervistano tutti i cittadini, ne contattano solamente una parte, un campione, che deve comunque essere rappresentativo di tutta la popolazione. Lasciando da parte l’indagine statistica, la domanda posta dai cittadini agli enti locali rimane comunque di notevole interesse:
chi decide? A questa domanda abbiamo cercato di rispondere all’interno dei Temi collegati (vedi alla voce Temi collegati);
questionari: il Parco Adamello Brenta, il Servizio Faunistico della Provincia Autonoma di Trento e la Provincia Autonoma di Trento hanno commissionato all’
Istituto Doxa una
indagine demoscopica nel 1997 ed una successivamente nel 2003, chiedendo ad un campione rappresentativo di cittadini trentini “Se Lei dovesse votare in un Referendum, per decidere se gli orsi bruni possono restare in Trentino, Lei pensa che voterebbe a favore o contro la permanenza degli orsi in Trentino?”. I risultati dicono che nel 1997 il 75,4% degli intervistati voterebbe a favore, il 16,2% voterebbe contro e l’8,5% si astiene/è indeciso. Sei anni dopo, nel 2003, si registra una diminuzione del 2% delle risposte a favore, le quali rimangono sopra la soglia del 70% (73,2%), un aumento del 4% dei contrari (20,6%) e una diminuzione degli astenuti dall’8,5% al 6,2% (per maggiori informazioni sull’indagine si consulti il sito
http://www.orso.provincia.tn.it/ alla voce Comunicazione: Indagine demoscopica).
La domanda “Il fatto di sapere che nel Parco Adamello Brenta vive ancora l’orso, che tipo di reazioni suscita in Lei?” è stata posta ad un’altra categoria di attori, i turisti, i quali hanno dichiarato in percentuale 62% che il fatto suscita in loro grande interesse (per maggiori informazioni sull’indagine si consulti il sito
http://www.pnab.tn.it/ alla voce Studi e ricerche: Indagini).
Per quanto riguarda i questionari ci siamo quindi avvalse dei risultati già elaborati dall’Istituto Doxa. Grazie a questi abbiamo potuto ricostruire alcune tappe importanti del cammino intrapreso dalle istituzioni locali per avvicinarsi e comprendere l’opinione dei cittadini trentini e dei turisti;
interviste: le interviste da noi raccolte ci hanno permesso di moltiplicare i punti di osservazione, di tenere conto di punti di vista divergenti e di ascoltare il maggior numero di voci possibile. Trattandosi di un lavoro svolto nell’arco di sei settimane, la possibilità di tempo sia nostro che degli intervistati è stato circoscritto, perciò ci scusiamo con chi non compare nella nostra lista di intervistati. Se qualcuno volesse interagire e scrivere qualcosa riguardo alla controversia, è pregato di farlo perché lo strumento del Blog consente questo tipo di interazione attraverso i Commenti (tutte le interviste sono riportate alla voce Interviste).