Allevatori

Risponde Cheyenne Daprà: allevatrice di un gregge di circa ottanta pecore in Val di Rabbi.

Intervista semi-strutturata telefonica effettuata in data 14/12/2008.


D: È favorevole o contraria al reinserimento dell’orso bruno in Trentino? Perché?

R: Sono contraria perché spazio per l’orso non ce n’è più. Questa è la mia motivazione principale.

D: Secondo Lei è più forte l’immagine dell’orso “cattivo” che si mangia le pecore o quella dell’orso “vittima” ucciso in Germania e Svizzera?

R:
Qui da noi direi l’immagine dell’orso che si mangia le pecore.

D: Che esperienza ha avuto con l’orso?

R: Non ne ho mai avute perché a Rabbi dove tengo le pecore non è mai arrivato e per fortuna! Se l’orso venisse in Val di Rabbi dovrei cambiare mestiere perché, scoperto dove può trovare le pecore, torna tutte le volte che ha fame. Si crea in questo modo il suo territorio e si stabilisce lì.

D: Si è dotata dei recinti elettrici messi a disposizione dalla Provincia?

R: No e non sapevo ci fosse questa disponibilità. Comunque i recinti elettrici li ho sempre usati per le pecore al pascolo, per evitare che queste sconfinino dal prato assegnatomi.

D: Quanto pensa abbia influito l’aspetto turistico, ossia l’attrattiva per il turista di sapere l’orso libero sulle montagne, nella decisione di ripopolare il territorio?

R: Sono spesso a contatto con i turisti in vacanza in Val di Rabbi l’estate, vengono a vedere le pecore e spiego loro il mio lavoro di pastora e capita che mi chiedano se è vero che c’è l’orso, ma non lo vanno a cercare! Non è come nei parchi americani, nei quali si entra in macchina e si va alla ricerca degli animali. Insomma, non credo che i turisti vengano qui per vedere l’orso.

D: Vuoi aggiungere qualcosa?

R: Sì, vorrei portare l’esperienza che mi è stata raccontata da alcuni amici pastori, i quali lavorano a Proves in Alta Val di Non. Lì c’è spesso l’orso e alcune malghe sono state abbandonate per questo motivo. I pastori di lì hanno dovuto trasferire i loro greggi in Austria, con grande dispendio di denaro ed energie. Molti pastori come me allevano pecore per passione, è già di per sé una vita difficile e se in più c’è l’orso! Chiedere il risarcimento dei danni, poi, non è semplice: devi dimostrare che le tue pecore sono state uccise dall’orso. Questo lo puoi fare quando l’orso le sbrana e se ne vedono i segni, ma se l’orso le spaventa e queste, scappando, cadono in un dirupo non puoi sempre dimostrare sia stato l’orso la causa. Inoltre, non ti viene risarcita la pecora in base al valore effettivo che quella pecora ha per il pastore: magari quella pecora uccisa dall’orso è la pecora più bella del gregge o quella che partorisce più agnelli durante l’anno.





Risponde Pietro Panciera: allevatore per hobby di Carciato, frazione di Dimaro in Val di Sole.

Intervista semi-strutturata faccia a faccia effettuata in data 16/12/2008.


D: Lei è a favore o contrario al reinserimento dell’orso bruno in Trentino? Perché?

R: Sono contrario perché credo che l’orso più che beneficio porti maleficio, e perché non ha nessuna utilità. Anche ai tempi della “povera Austria” (“povera” con sentimento nostalgico perché non c’è più, ci si riferisce all’Impero Austro-Ungarico nda) davano premi a chi uccideva l’orso, perché distruggeva le mandrie e i greggi. Davano un bel premio di venti o trenta Corone.

D: Che esperienza ha avuto con l’orso?

R: L’orso mi ha mangiato nel 2002 due pecore e nel 2003 altre tre. Era il tempo della Jurka, quando aveva tre orsacchiotti. Ho anche la foto della Jurka e i cuccioli che rincorrono le pecore.

D: Ha chiesto il risarcimento dei danni?

R: Mi hanno risarcito di una pecora. Perché vedi, io il bestiame lo tengo libero, ho un “gregge errante”, vado a vederlo una volta ogni venti giorni e lo tengo sulla zona del Monte Peller, della Val Nana e del Sasso Rosso. Sul Brenta insomma, zona del Parco Adamello Brenta. Ovviamente l’orso arriva da Tovel. Adesso, per colpa dell’orso, pecore non ne tengo più; ne avevo dieci o dodici, ma dopo che l’orso me ne ha mangiate cinque, le altre le ho eliminate. Adesso tengo le capre perché sono più furbe, si riparano di più, invece la pecora si sdraia in mezzo al prato. Di capre l’orso riesce ad ucciderne meno, una ogni due anni.

D: Si è dotato dei recinti elettrici messi a disposizione dalla Provincia?

R: No, perché le pecore le avevo libere e poi lì non è posto per fare recinti. Poi l’orso con una zampata distrugge tutti i fili, ci vorrebbero quei recinti con più corde e una tensione forte, quelli sembrano funzionare. Però per le pecore ci vorrebbe un’enormità di corda e non ne vale la pena. E poi passano le persone e possono staccarti l’elettricità.

D:Secondo lei è più forte l’immagine dell’orso “cattivo” che si mangia le pecore o quella dell’orso “vittima” ucciso in Germania e Svizzera?

R: Le persone che conosco io erano più contente di sapere l’orso ucciso in Germania. Perché ormai le montagne sono più popolate, ci sono più strade, malghe, c’è più gente, ci si va in macchina. Per l’orso ci vogliono posti grandi, mettiamoli in Alaska! Ormai qui in mezzo a strade e gente è impossibile. Secondo me l’orso è utile solo per chi l’ha portato, per la Provincia, le Guardie,…

D: Quanto pensa abbia influito l’aspetto turistico, ossia l’attrattiva per il turista di sapere l’orso libero sulle montagne, nella decisione di ripopolare il territorio?

R: Mah, adesso tutti chiedono quasi con preoccupazione “Si può incontrare l’orso?”. E poi questo ripopolamento dell’orso…due o tre femmine le hanno sterilizzate, una l’hanno messa in un recinto e allora che ripopolamento è? Secondo me il progetto Ursus è un fallimento totale. A parte il costo per comperare gli orsi, mantenerli, per i radiocollari,…poi gli orsi prolificano, ad esempio la Jurka ne ha fatti tre, ogni due anni partorisce e allora questo ripopolamento?…hanno fatto sterilizzare le femmine, la Jurka, che era quella che faceva più danni, adesso l’hanno messa non so se a Casteller sotto Trento, o in Valsugana, comunque l’hanno messa come in un recinto…è questo il ripopolamento? Bisognerebbe avere uno spazio più grande, non uno spazio così ristretto come il Brenta! Due anni fa, quando la Jurka ha attraversato le piste da sci, tutti dalla seggiovia hanno detto “Guarda l’orso! Oh, l’orso!”, ma perché erano al sicuro sulla seggiovia!

D: Ha anche altri animali?

R: Sì, ho asini, ma li tengo in malga col pastore. La sera li mettono nella stalla, mentre le pecore le avevo fuori tutta la notte, anche se per l’orso non ci sono orari, è più che altro notturno, ma le pecore me le ha mangiate anche di giorno.

D: Le è successo che altri animali le abbiano ucciso del bestiame?

R: Sì, l’aquila mi ha portato via un agnello di venti giorni.

D: E ha chiesto il risarcimento dei danni?

R: Lì non ho chiesto risarcimento perché non c’era la carcassa, l’aquila se l’è portato via l’agnello. La pecora che mi ha mangiato l’orso me l’hanno risarcita perché il giorno dopo abbiamo trovato la carcassa, sia della mia pecora che di quella di un pastore della Val di Non. Invece, per le altre pecore non abbiamo potuto dimostrare che fosse stato l’orso perché era passato un mese e siamo riusciti a ritrovare solo qualche osso e della lana. La guardia forestale è venuta, ha fatto le foto eccetera, ma avrebbe potuto essere stato un fulmine ad ucciderle. Se non si trova la carcassa è perché a volte l’orso se la porta via, a volte la sotterra, con alcune fa così.

D: Le Guardie Forestali ti hanno proposto di mettere i recinti?

R: No, perché se avessi le pecore dietro casa…ma io ho un gregge errante! Se si voleva ripopolare il Parco dovevano mettere altri animali, non so…mufloni, stambecchi, ma non l’orso. L’orso mangia! E’ erbivoro e alle persone non fa niente, però non so se è bello trovartelo davanti. Non si è mai sentito che l’orso abbia aggredito le persone però può sempre succedere il primo caso, o perché ha più fame o perché ha i cuccioli o magari perché è ferita. Anche i cani dicono non facciano niente, ma poi si sentono casi di aggressione alle persone. Uguale sarà l’orso!

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